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Due chiachiere con...Paolo Cenciarelli...

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é da un bel pò che si vedono girare le sue foto su un bel tot di magazine...Ma forse nessuno sà com'è fatto ne tanto meno come sia la sua personalità...Ma "ER Cencia" (come lo chiamo io),è una di quelle persone che và conosciuta prima di giudicare...Cosi dopo vari personaggi di Roma,è ora di parlare di chi è dietro la macchinetta fotografica Capitolina...Anche perchè ha tirato fuori un sito che racconta la sua storia impressa in pellicola che non ha pari...Ledys end Gentlemens "ER" Cenciarelli...

Mariotti Films:Ciao Paolo, molti di noi gia' ti conoscono, ma una presentazione ci vuole...

Paolo Cenciarelli:Sono Paolo Cenciarelli, in questo ambito mi presento come fotografo per (freestyler) skateboard magazine. Ho 25 anni e faccio il fotografo,
sono di Roma e skateo da 5/6 anni; ho sempre preferito girare in transizioni e questo, prima dell'avvento delle strutture sul suolo capitolino,
mi ha portato a viaggiare molto per skateare...da bologna a milano, dalla svezia alla scozia.

M.F.:La tua vita ormai è impostata sulla fotografia, oltre le foto per le riviste patinate di skate, sei anche nel settore moda o altro?e qual'è la differenza
tra i due mondi?

P.C.:Io lavoro nel settore della fotografia dei personaggi, sono un cosiddetto ritrattista quindi lavoro nell'ambito editoriale, mi capita anche di fare
sporadicamente qualche adv. La differenza tra il mio lavoro da ritrattista ed il lavoro sullo skateboarding sta' principalmente nell'iter del lavoro.
La fotografia di skateboarding viene completamente concepita da me, certo ci sono degli standard di tecnica fotografica da rispettare (io mi sono sempre definito un artigiano più che un artista), ma questa è la differenza principale. Ho più libertà nel senso che entro certi vincoli posso decidere io cosa e chi far uscire sul magazine, portando io l'interesse giornalistico aggiunto. Nel business dei personaggi questa cosa non esiste, se eri qualcuno ma oggi non c'è interesse su di te anche se io ti faccio una bella foto quella non uscirà mai per spiegarci facilmente.La cosa che mi concedo di esprimere riguardo a me ed al mio lavoro è che tutto parte dallo skate, lo skate influenza la mia vita ed il modo di comunicare tramite i miei scatti, ho sempre cercato per quanto possibile anche nella fotografia dei personaggi di riportare un qualcosa riconducibile alla fotografia di skate,
sia tecnicamente che a livello di impatto immaginifico.

M.F.:Come è nata la tua passione per lo skate e la fotografia?

P.C.:In realtà ho cominciato a skateare tardi, verso i 18 anni, ed era invece già da tempo che tenevo in mano una macchina fotografica.
La tavola che ho usato per imparare l'ollie l'ho trovata nel garage dei miei.
Per un lungo periodo ho sempre fatto foto per portarmi a casa dei ricordi
più o meno divertenti ed il mio massimo apporto all'immagine fotografica era il mio gusto personale nel taglio, tutto il resto veniva deciso dalla compatta
che "anche se di mio padre" usavo esclusivamente io.
Poi è arrivato lo skate, ed ovviamente con lo skate nella mia vita sono arrivate anche le riviste di settore, guardavo in continuazione le foto, mi capitava magari di essere presente durante qualche shooting ed il fatto che le polaroid di prova del dorso hasselblad fossero così diverse (più belle) rispetto alla realtà mi impressionava profondamente. Anche io volevo riuscire ad abbellire la realtà per quanto ho scoperto in seguito questa cosa essere discutibile.
Ho continuato a skateare ed ad andare in giro con la mia compatta fino a quando non ho deciso di dedicarmi seriamente alla fotografia più o meno cinque anni fà. Fino ad oggi sono stato fortunato, riuscendo a lavorare per freestyler skateboard magazine
ed entrando, di rovescio della medaglia sul mio business quotidiano, in una delle agenzie più belle per la fotografia in Italia.Ogni volta che faccio una foto di skate mi sento fortunato ed ogni volta che faccio una foto di lavoro ringrazio lo skate.

M.F.:Come vedi questa evoluzione di skater Romani e come la rapporti alla vecchia guardia?

P.C.:
Devo dire che la mia generazione ha veramente poche presenze nella scena skate romana, è come se fosse una generazione inesistente nella scena. Posso dire di conoscere pochi ragazzi che skateano ed hanno la mia età, uno di loro è Giuseppe Taccori (lo zingaro) il mio primo soggetto fotografato seriamente per quello che riguarda lo skateboarding.Trovo che Roma stia in un periodo molto movimentato, i kids di pochi anni fa stanno crescendo ed è ora che devono affermare la loro attitudine per lo skateboarding, gli skatepark si stanno popolando di nuove leve ed il livello si sta naturalmente alzando. Le generazioni "oldschool" sono presenti e continuano a sbattersi con lo stesso vigore di un tempo per la crescita di Roma.
Roma e la sua scena sono uniche, i romani sono unici, trovo che la scena romana sia una scena che vive con un forte carattere che la contraddistingue,
a non tutti può andare bene ma venire a skateare a roma con i ragazzi penso sia un'esperienza che tutti debbano fare, una cosa che può segnare positivamente
uno skateboarder.

M.F.:Essere un fotografo nel mondo dello skate non ci si campa..quale è secondo te la ragione e la differenza con le produzioni estere?

P.C.:Credo che se oggi non ci si campa presto sarà possibile anche in Italia. I soldi girano ed ogni settore ha la sua economia, presto gireranno più soldi
o perlomeno credo che l'economia di settore venga ridistribuita nei prossimi anni ed avvicendarsi degli avvenimenti, dopo un periodo relativamente buio
oggi ogni giorno se ne sente una e questo mi fa ben sperare, dove c'è fermento presto qualcosa succederà, così come è anche vero che i bei progetti e le
belle idee vadano supportate come si può.Per quello che riguarda un paragone con il mio quotidiano lavorare il business dello skate, ai livelli più bassi,
come ad esempio noi fotografi, è ancora in un momento di cresita educativa. Molto si basa ancora su uno scambio di favori poco professionali o su uno
scambio di possibilità, inoltre tutti dobbiamo ricordarci che "per fortuna" il nostro non si può definire uno sport e quindi non rientra in molti settori
più lucrosi.Certo, ogni tanto bisognerebbe ricordarsi che io, quando esco a far foto, poi le metto a posto al computer e fino al momento in cui le
spedisco , sto lavorando ed il lavoro, come dice anche la costituzione italiana, deve essere retribuito in modo dignitoso...in ogni caso, io personalmente, non sono qui a lamentarmi, anzi ritengo di essere professionalmente molto diponibile entro i vincoli di una divertita educazione.Voglio permettermi di fare un appunto: la mia filosofia nel produrre materiale è molto influenzata dall'economia del settore nel senso che non riesco ancora a pensare che lo skate sia in un periodo dove solo il trick più pesante o solo le persone plurisponsorizzate debbano apparire sulle riviste, questi sono discorsi da business ormai avviati che vivono dei loro vincoli di alto livello, noi umilmente abbiamo tanto da dire e ci sono persone che
senza flipparsi un set da venti danno tanto allo skateboarding e debbano quindi avere la possibilità di esprimere le loro opinioni, magari tramite un
articolo, su dei magazine a tiratura nazionale. Certo per tirare il livello il materiale deve essere di un certo tipo, ma è bello vedere itw pesantissime
accompagnate da articoli più introspettivi circa la realtà italiana.

M.F.:Parlami del tuo sito e dei progetti che vuoi mettere in atto...

P.C.:Il sito che finalmente sono riuscito a mettere on line, e che spero avrete la possibilità di guardare perdendo poco tempo ( www.paolocenciarelli.com ),
è contemporaneamente un inizio ed una fine di un mio percorso lavorativo. Il suo scopo primario rimane comunque l'avere on line un portfolio visionabile
per il mio business quotidiano, ma ho fatto in modo di avere una sezione news che posso aggiornare con quello che mi capita di scattare che credo sia
interessante anche come eventualità per uno skateboarder o un addetto ai lavori di capire quello che succede a Roma. Ho da poco aperto il mio studio
YOUNGBLOOD in Roma nel quartiere Pigneto ed i prossimi mesi li dividerò tra le foto ed il seguire i lavori di ristrutturazione dello spazio, fino ad oggi
mi appoggiavo sempre in studi di colleghi più maturi e spesso finivo anche per lavorare a casa come spesso accade ed io non mi trovo bene nel mio disordine.
In questo preciso momento sto ultimando dei lavori con la universal e sto per partire in un tour a Londra con la yeah skateboards.Mi merito anche un po' di riposo per essere sincero... Nella prossima stagione ho intenzione di portare avanti l'intervista di Luca Grinch Collu e contemporaneamente testimoniare quello che accade allo skate qui da noi.

M.F.:Ringraziamenti e saluti...

P.C.:Grazie a me ed al mio cervello per la mia perseveranza, grazie a te Mariotti per questa possibilità, scrivere per te mi fa sentire libero.Il momento dei ringraziamenti è difficile perchè ci sono dei ringraziamenti interessati e dei ringraziamenti di cuore. E di cuore ringrazio Silvia che è testimone della mia vita e mia fonte di energia, la mia famiglia, Alessandro Gargy Gargiullo una persona che tutti meriterebbero di conoscere e fonte della mia tranquillità, non c'è nulla di meglio che la sua compagnia; ringrazio i miei migliori amici come nicola, tez,
fabrizio, art e brina e gli altri.Ringrazio Gallo di Skateboard Magazine una delle persone che più godono della mia fiducia, lo ringrazio della sua
generosità e del piacere di lavorare con lui; ringrazio Filo della mini nel bosco che è come un fratello per me, un grazie di cuore a Giuseppe "lo zingaro"
Taccori per essere se stesso ogni giorno ed andare avanti con il sorriso, spero che quel sorriso non si spenga per nessun motivo.
Grazie ai ragazzi tutti della WSC crew, da stefano a massi a gaspare, siete la mia felicità ed ispirazione nel divertimento; grazie a tutti gli skater che conosco e grazie allo skateboarding in ogni sua sfaccettatura.
Grazie a voi tutti. RIDE THE BEST FUCK THE REST. HAVE FUN. STAND STRONG.

Il sito se non l'avete capito è www.paolocenciarelli.com

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